Vi ricordate che qualche anno fa al cinema uscivano a distanza di pochi mesi due film, di solito blockbuster, che trattavano dello stesso argomento? Dante’s Peak e Volcano nel 1997, Armageddon e Deep Impact nel 1998, Mission to Mars e Red Planet nel 2000 e più di recente Olympus Has Fallen e White House Down nel 2013? Insomma, titoli non identici ma simili quanto a trama, struttura e narrazione. Ecco, nel giro di un a settimana  sul mercato sono arrivati (uno in forma completa, l’altro come beta, ma la cui release ufficiale è fissata a fine mese), due titoli molto attesi del ricco maggio videoludico: Battleborn di Gearbox/2K Games e Overwatch, primo FPS di Blizzard. Questa vicinanza concettuale e temporale, mi ha fatto pensare che invece che due review separate, fosse più sensato fare un paragone tra i due titoli per vedere (con 20 ore giocate a testa sui due titoli) se esista un vincitore in questa “sfida”.

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Che differenze ci sono?

Un bel po’, a ben vedere. Tanto per cominciare, Battleborn è un mix di MOBA, FPS con un pizzico di RPG (se i puristi ce lo concedono), Overwatch è molto più vicino ad uno shooter arena di stampo classico. In Battleborn prima che l’avversario riesca ad eliminarti ci vuole un po’, in Overwatch bastano uno o due colpi e finisci stecchito, a meno che non ci sia un healer che ti curi (ma ovviamente è un ruolo che nessuno vuol interpretare, un po’ come stare in porta quando giochi a calcio con gli amici, almeno da quanto sperimentato in 20 ore di beta online).

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Un punto nettamente a favore di Battleborn è che, volendo, è perfetto anche per chi ama giocare da solo, visto che esiste una modalità storia ben fatta, cosa del tutto assente in Overwatch. Anche la modalità cooperativa è realizzata meglio nel titolo 2K, visto che di fatto si giocano le missioni della storia che sono numerose (8) e lunghe (dai 30 ai 60 minuti), mentre i bots di Overwatch vengono a noia dopo pochi minuti. A favore di Overwatch c’è la possibilità di cambiare personaggio ad ogni respawn, mentre in Battleborn si gioca con lo stesso per tutta la missione.

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Quanto a varietà, entrambi i titoli offrono una ricca selezione di personaggi, piuttosto ben equilibrati tra di loro (25 a 21 per Battleborn). Praticamente identica è anche la composizione del team nel gioco a squadre, con 5 membri per Battleborn e 6 per Overwatch. Cambiano invece i tempi di respawn: brevi per Overwatch, leggermente più dilatati per Battleborn. Nettamente a favore del titolo 2K è la componente, diciamo, RPGistica, con valori e abilità che crescono durante la partita e in assoluto, cosa sostanzialmente non prevista in Overwatch, dove le stats restano ferme durante i match (c’è però da dire che i personaggi di Overwatch hanno abilità e talenti ben precisi e piuttosto vari, cosa meno enfatizzata in Battleborn dove ci sono “solo” varie tipologie di attacchi speciali). Le mappe di Battleborn sono molto più spaziose e ampie, mentre quelle di Overwatch sono caratterizzate da un maggior numero di vie di fuga, spazi ristretti ed zone di copertura.

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Entrambi i titoli possono contare su numerose modalità multiplayer: e da questo punto di vista nessuno dei titoli può essere oggetto di critica, anche considerando il fatto che per entrambi sono previsti extra, bonus, dlc e chi più ne ha più ne metta: a differenza di molti giochi al day one però, entrambi questi valgono il prezzo stampato sulla confezione.

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Grafica, chara e ambienti

Qui entra in campo il gusto personale e devo ammettere che il lavoro fatto dai ragazzi di Blizzard è incredibile sia per quanto concerne il chara dei personaggi che per quanto riguarda i toni “pastellati” delle location, che magari non brillano per dettagli ma sono meravigliose da vedere. In Battleborn hanno un po’ pasticciato con i colori e talvolta questa orgia policromatica va a ledere la leggibilità dell’azione. Aggiungo di aver trovato poco entusiasmante anche le presentazione “animata” di Battleborn (di cui ho però letto elogi in rete) che sembra un sottoprodotto di uno studio coreano senza fondi. Interessanti, ben caratterizzati e carismatici sono entrambi i roster, anche se la Tracer di Overwatch non si batte e bene ha fatto Blizzard a sceglierla come “icona” del gioco.

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Approccio ludico, features, longevità

Partendo dal presupposto che per divertirsi in giochi il cui baricentro ludico è così spostato verso l’online serve capitare con persone che sappiano giocare e non bimbiminkia che sparano a casaccio e passano tutta la partita a saltellare come dei conigli indemoniati, lo spasso è assicurato da entrambi i titoli. Personalmente, avendo un’attitudine molto casual a questo genere ludico, devo ammettere che Overwatch può risultare molto, molto frustrante, visto che bastano uno, due massimo tre colpi ben assestati per mandarti al creatore. Battleborn è più tollerante (ma non troppo) ed il matchmaking mi pare realizzato meglio (ma, attenzione, tutti i pareri su Overwatch sono relativi alla beta) visto che effettivamente finisci quasi sempre a giocare contro o assieme a gente del tuo livello. Entrambi gli studi garantiscono longevità esponenziale ai titoli, quindi sono da considerare invetimenti a lungo termine.

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Varie ed eventuali

Blizzard non smette di stupire: analizza un genere e, per quanto sia inflazionato (vedi MOBA, MMORPG o FPS) o caratterizzato dalla presenza di player dominante (Magic e i giochi di carte online) arriva, piazza un unico titolo e questo diventa il paradigma/benchmark di riferimento per tutti. Overwatch credo farà più fatica ad imporsi rispetto, per esempio, ad Heartstone che si confrontava con un Magic ucciso dalle folli scelte di Wizard of the Coast. Di titoli simili a Overwatch ce ne sono e di ottima qualità, senza considerare che la sua difficoltà potrebbe scoraggiare l’utente casual, che troverebbe sicuro rifugio in titoli più semplici e abbordabili come Star Wars Battlefront. Non dimentichiamo poi che questo mese arriva anche DOOM, che magari non sarà un’epifania come 20 anni fa, ma ha le sue carte da giocare. Battleborn da par suo conferma l’abilità di Gearbox ne creare titoli divertenti e di grande spessore. Avercene di team come questi.

And the winner is…

…il giocatore! Sia esso sonaro, boxaro o pcistamasterrace può scegliere tra due titoli di ottima fattura che offrono da subito un grande divertimento e che, se sapranno costruire una community valida e numerosa (e ci sono tutti i presupposti perchè questo accada) saranno giocati e giocabili per un bel po’ di tempo.



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Andrea Chirichelli

Classe '73. Giornalista da tre anni, ha offerto il suo talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic e a decine di siti che ovviamente lo hanno evitato con anguillesca agilità. Ha in forte antipatia i fancazzisti, i politici, i medici, i giornalisti e soprattutto quelli che gli chiedono foto.

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1 Comment

  1. Tra i due titoli Overwatch mi attira molto di più, però non avendo un PC decente sarei costretto a doverlo comprare per PS4 e, visto il tipo di gioco, non sono sicuro ne valga la pena, ma mi dispiace perdermi un gioco del genere.
    Sfortunatamente la beta non sono riuscito a provararla, quindi chiedo a voi.

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